Legge Europea Intelligenza Artificiale: AI Act cos’è e in cosa consiste

Legge Europea Intelligenza Artificiale: AI Act cos'è e in cosa consiste

Il Parlamento Europeo approva la prima Legge al mondo sull’intelligenza Artificiale

13 Marzo 2024: approvato il primo quadro normativo della Legge Europea Intelligenza ArtificialeArtificial Intelligence Act (AIA), la normativa europea (la prima al mondo) nata con la finalità di stabilire un quadro normativo per lo sviluppo e l’adozione dell’Intelligenza Artificiale trai paesi del Vecchio Continente.

Quando entrerà in vigore l’AI Act?

L’Atto sull’Intelligenza Artificiale è ancora sottoposto ad una verifica finale da parte dei giuristi-linguisti e se ne prevede l’adozione definitiva entro la fine della legislatura (attraverso la cosiddetta procedura corrigendum). La legge dovrà inoltre essere approvata formalmente dal Consiglio.

Entrerà in vigore venti giorni dopo la sua pubblicazione nella Gazzetta ufficiale, e sarà pienamente applicabile 24 mesi dopo la sua entrata in vigore, ad eccezione di: divieti di pratiche vietate, che entreranno in vigore sei mesi dopo la data di entrata in vigore; codici di condotta (nove mesi dall’entrata in vigore); norme generali sull’IA, compresa la governance (12 mesi dopo l’entrata in vigore); e obblighi per sistemi ad alto rischio (36 mesi).

FONTE: European Parliament News

Legge Europea Intelligenza Artificiale: tra innovazione, tutela dei diritti umani, democrazia e sostenibilità ambientale

L’Intelligenza Artificiale è, senza alcun dubbio, un’innovazione rivoluzionaria che sta portando (e porterà) progresso in numerosi ambiti; questa “potenza”, tuttavia, andava governata e l’Europa, attraverso l’ AI Act (in via di definizione) è arrivata per prima!

La finalità di questo Atto è governare la spinta innovativa dell’IA tutelando, contemporaneamente i diritti umani, la democrazia e la sostenibilità ambientale, indicando requisiti ed obblighi sulla sua emissione sul mercato.

La nuova Legge, infatti, ho posto dei limiti all’utilizzo di sistemi identificazione biometrica, introducendo norme contro la manipolazione della fragilità degli utenti.

Ad esempio, i “deepfake” (immagini e audio “artificiali” o “manipolati”), dovranno ora essere ben riconoscibili, e sono state introdotte norme contro potenziali sistemi usati per influenzare le elezioni.

Legge Europea Intelligenza Artificiale: puntata Tg2 Post

In questa interessante puntata di Tg2 Post del 15 marzo 2024, gli esperti della materia (Padre Benanti, il Dott. Alberto Barachini e Il Prof. Sica) ci spiegano filosofia e obiettivi principali dell’AI Act.

AI Act: approccio europeo che mette la persona “al centro”

La finalità del nuovo approccio europeo è mettere la “la persona centro”.

Secondo Padre Paolo Benanti (Teologo – Presidente della Commissione AI per l’informazione – Consigliere di Papa Francesco), le potenzialità delle applicazioni derivate dall’intelligenza artificiale devono essere “contenute” tra ETICA e DIRITTO.

L’“ETICA” e il “DIRITTO” diventano come 2 solidi “guardrail” che possano garantire uno sviluppo sano dell’IA, a beneficio di tutta la società civile, tutelando soprattutto i più deboli.

Padre Benanti ci dice che l’IA è come un “utensile”; tutti gli “utensili”, tuttavia, se vengono usati in maniera errata possono diventare una vera e propria arma.

Spetta ai governi, pertanto, ragionare in termini “etica tecnologica“, tracciando una via sicura per un utilizzo “etico” e “funzionale” degli algoritmi che regolano le applicazioni di IA (che a loro volta influenzeranno sempre di più la vita dei cittadini).

AI Act: approccio europeo per contrastare la “disinformazione” e tutelare il “Diritto d’Autore”

Per il Dott. Alberto Barachini (Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio con Delega all’informazione e all’Editoria) il merito della nuova dell’AI Act è sviluppare un approccio “umanocentrico”, che pone al centro la dignità dei diritti dell’uomo, in un’epoca in cui la macchina ha delle potenzialità enormi.

La sfida è proteggere un bene delicato come l'”informazione” (contrastando la “disinformazione”) che influenza l’opinione e la vita del cittadino, regolamentando ad esempio:

  • la diffusione dei “deepfake” (immagini e audio “artificiali” o “manipolati”), che dovranno ora essere ben riconoscibili, proteggendo soprattutto chi subisce questi “reati”.

Il Dott. Brachini, inoltre, ha annunciato lo studio e lo sviluppo della “Filigranatura” (sistema di marcatura temporale del lavoro), finalizzata alla tutela del Diritto d’Autore.

Grazie alla “Filigranatura”, chi utilizzerà un determinato contenuto, saprà da chi è stato creato (e quando) e NON potrà più modificarlo. Grazie alla “Filigranatura” si potrà tutelare meglio:

  • il lavoro umano,
  • i livelli occupazionali,
  • lo sviluppo del sistema informativo nazionale.

Un ulteriore obiettivo è la creazione di un “Registro” che possa tracciare e certificare il Diritto d’Autore del contenuto prodotto dall’IA: partendo dall’input (ciò che è immesso nei sistemi di IA) fino all’output (quello che il sistema IA produce).

AI Act: fortemente incentrato sul “Data Protection”

Secondo il Prof. Salvatore Sica (Professore di Dititto Pivato – Univ. di Salerno ed Esperto Diritto dei Media e Tecnologia) questo nuovo nuovo regolamento europeo è molto incentrato sul Data Protection.

L’AI Act, ad esempio:

  • fa riferimento al divieto di non classificazione di soggetti in base a reperimenti biometrici,
  • fa riferimento al divieto di profilazione (già contenuto nel regolamento europeo della privacy).

Anche per il Prof. Sica, inoltre, la normativa europea ha la finalità di regolare la tutela dei Diritti d’Autore.

Tale tutela, infatti, dovrà essere applicata non solo e ai chatbot/applicazioni di Intelligenza Artificiale che “filtrano i contenuti”, ma anche tra gli Over The Top (OTT) della comunicazione (come Amazon, Facebook e Google) che distribuiscono servizi, contenuti e applicazioni.

Conclusioni

Se sei un professionista del web (SEO, Copywriter, Webmaster, Social Media Manager, ecc …) dovrai seguire con estrema attenzione gli sviluppi dell’AI Act, in modo da sfruttare al meglio (e in maniera etica) gli strumenti offerti dell’Intelligenza Atificiale, sia per distinguerti dai tuoi concorrenti, sia per soddisfare al meglio i tuoi clienti!

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