Creare Contenuti con Intelligenza Artificiale: Tra Etica e Legalità

L’utilizzo dell’IA nella produzione di contenuti è etico e legittimo?

Creare Contenuti con Intelligenza Artificiale: Tra Etica e Legalità

Creare Contenuti con Intelligenza Artificiale: i contenuti generati dall’Intelligenza Artificiale possono essere utilizzati? Sono legittimi?

Molto probabilmente, se anche tu (come tanti di noi) stai utilizzando ChatGPT, ti starai domandando se l’IA può essere utilizzata o non utilizzata per la generazione di pagine o articoli web.

Una certezza su tutto: con così tanto contenuto generato da intelligenza artificiale nell’ultimo anno, è diventato più difficile distinguere se un testo è stato scritto da un essere umano o da un chatbot!

Pur consapevoli della complessità dell’argomento che stiamo trattando, proviamo a rispondere ad alcuni quesiti in materia.

INDICE DEI CONTENUTI:

  1. Originalità dei contenuti sintetizzati dall’IA: acquisisci nuove idee e risparmi tempo, ma i tuoi contenuti sono originali?
  2. Autenticità e disinformazione dei contenuti prodotti con l’IA: sei consapevole che alcuni contenuti possono essere utilizzati per creare narrazioni false?
  3. Proprietà Intellettuale e Copyright dei contenuti prodotti con l’IA: come ti comporti in merito alla proprietà intellettuale dei contenuti?
  4. Come gestire i contenuti con ChatGPT: ChatGPT NON può citare direttamente le fonti.
  5. Come citare risporte fornite da ChatGPT:lo sai che è possibile citare i testi prodotti dal Chatbot di OpenAI, inserendo la citazini specifiche nel tuo articolo?
  6. Equità Vs pregiudizi dei Contenuti prodotti con l’IA: lo sai che i sistemi di AI possono amplificare i bias (pregiudizi) presenti nei dati di addestramento, portando a risultati ingiusti o discriminatori?
  7. Rischi di penalizzazioni SEO per contenuti “IA” ritenuti “non utili”: lo sai che utilizzando l’IA in modo poco consapevole, puoi creare contenuti “poco utili”, con il rischio di penalizzazioni SEO?
  8. Rischi di penalizzazioni SEO per contenuti “IA” ritenuti “simili” o “duplicati”: sei consapevole che utilizzando l’IA in maniera non corretta, puoi subire penalizzazioni di posizionamento?
  9. Conclusioni

1. Creare Contenuti con Intelligenza Artificiale: problema di originalità dei contenuti

Se da un lato l’IA generativa può razionalizzare ed arricchire la creazione di contenuti, facendoci risparmiare tempo e fatica, dall’altro solleva preoccupazioni etiche, specialmente per quanto riguarda l’originalità e l’autenticità del contenuto.

Queste preoccupazioni sono valide e importanti da considerare.

2. Creare Contenuti con Intelligenza Artificiale: autenticità e disinformazione

Abbiamo potuto constatare come l’IA generativa possa creare contenuti altamente realistici e convincenti, suscitando, tuttavia, enormi preoccupazioni riguardo alla potenziale diffusione della “disinformazione”.

Ad esempio, i deepfake (contenuti multimediali sintetici in cui una persona in un’immagine o video esistente viene sostituita con l’aspetto di qualcun altro) possono essere utilizzati per creare narrazioni false o impersonare individui, causando potenziali e pericolose ripercussioni socio-politiche.

Come comportarsi in merito alla proprietà intellettuale e al copyright dei contenuti?

Lo scorso Dicembre, ad esempio, Il New York Times ha citato in giudizio Microsoft a causa dell’uso di intelligenza artificiale su opere protette da copyright … sembra che milioni di articoli siano stati utilizzati per addestrare chatbot che ora competono con il NYT. (FONTE: www.corriere.it)

Sul web, tuttavia, la maggior parte delle persone (e delle aziende) accetta il “furto” delle proprie opere protette da copyright da parte dei motori di ricerca, perchè questo si traduce in milioni di visitatori (e di guadagni importanti) sui loro siti web. In sostanza, i visitatori vengono poi convertiti in denaro … così è nata l’industria dell’ottimizzazione per i motori di ricerca (SEO).

Dunque, quali sono le considerazioni etiche?

Potremmo affermare che i contenuti possano continuare ad essere sviluppati e condivisi (anche con l’aiuto dell’intelligenza artificiale) a patto che venga sempre citata la proprietà intellettuale dalla quale è stato preso il testo.

In questo modo, attribuendo il contenuto al creatore originario, l’Intelligenza Artificiale può essere uno strumento utile a tutti, in un processo “win-win”.

4. Cosa fare con i contenuti prodotti da ChatGTP?

Come comportarsi con i contenuti prodotti da noti ChatBot come ChatGTP?

  • ChatGTP può citare le fonti? No, ChatGPT non può citare direttamente le fonti. In quanto modello linguistico AI,ChatGPT genera risposte basate su schemi appresi da una vasta quantità di dati di addestramento, non ha accesso a fonti specifiche o alla capacità di recuperare e fare riferimento a informazioni esterne.
  • ChatGPT commette plagio? ChatGPT NON commette plagio perché è un modello di intelligenza artificiale progettato per generare risposte basate su modelli appresi da una vasta quantità di dati di addestramento.

In cosa consiste il plagio? (FONTE: psicologia.unipd.it)

Il plagio, consiste nell’appropriarsi non solo delle parole di un altro (autore), come avviene quando si copia uno scritto in tutto o in parte, ma anche di idee o altri tipi di informazione, come quando si riassume o si riporta con le proprie parole il contenuto di un testo senza indicarne la fonte.

Mentre la copiatura letterale (cioè, parola per parola) difficilmente avviene in buona fede, è possibile commettere un plagio senza rendersene conto, riassumendo o riportando come proprie parole, idee o informazioni trovate in un libro o un articolo senza citarlo.

In attesa che la produzione e la condivisione dei contenuti prodotti dall’IA venga regolamentata più chiaramente, il consiglio è di citare sempre i testi prodotti dal Chatbot di OpenAI, inserendo la citazione al termine dell’articolo.

Esempio: OpenAI. (2024). ChatGPT (3.5) [Large language model]. https://chat.openai.com

5. Come citare una risposta fornita da ChatGtp: formati APA, MLA, Chicago

Se stai scrivendo un testo accademico o una ricerca e vuoi citare una risposta fornita da ChatGPT, puoi farlo utilizzando i segunti stili:

APA:
OpenAI. (2024). ChatGPT: Un modello di linguaggio sviluppato per la generazione di testo conversazionale (Versione 3.5) [Software]. OpenAI. https://www.openai.com/chatgpt. (Ultimo accesso il 3 febbraio 2024).

  • L’autore è citato come entità organizzativa (OpenAI).
  • La data di pubblicazione è inclusa tra parentesi.
  • L’URL è fornito senza trattini.

MLA:
OpenAI. “ChatGPT: Un modello di linguaggio sviluppato per la generazione di testo conversazionale (Versione 3.5).” OpenAI, 2024, https://www.openai.com/chatgpt. (Ultimo accesso il 3 febbraio 2024).

  • L’autore è citato come entità organizzativa (OpenAI).
  • La data di pubblicazione è inclusa dopo il titolo.
  • L’URL è fornito senza trattini.

Chicago:
OpenAI. “ChatGPT: Un modello di linguaggio sviluppato per la generazione di testo conversazionale (Versione 3.5).” OpenAI. https://www.openai.com/chatgpt. (Ultimo accesso il 3 febbraio 2024).

  • L’autore è citato come entità organizzativa (OpenAI).
  • La data di accesso è inclusa dopo l’URL.
  • L’URL è fornito senza trattini.

NB: le differenze principali tra gli stili riguardano la formattazione dell’autore, la disposizione della data e la gestione degli URL.

FONTI:

6. Equità Vs pregiudizi dei contenuti prodotti con l’IA

Purtroppo, è stato constatato che i sistemi di intelligenza artificiale possono amplificare i bias (pregiudizi) presenti nei dati di addestramento.

Questi “errori”, possono portare a risultati ingiusti o discriminatori, soprattutto in applicazioni di settori sensibili come la selezione del personale, l’applicazione della legge e la valutazione del credito.

Ad esempio, quando sono stati sollecitati alcuni modelli di IA come Midjourney, DALL-E di OpenAI e Stable Diffusion a generare immagini di CEO, queste applicazioni hanno prodotto prevalentemente immagini di uomini, riflettendo un bias di genere (la sottovalutazione delle donne nelle posizioni di CEO nel mondo reale).

Ecco perché è importante verificare sempre i contenuti scritti dall’IA!

7. Rischio di penalizzazioni SEO per contenuti ritenuti poco “utili”

Ci sono rischi legati a penalizzazioni SEO?

Una delle domande più frequenti riguardo ai contenuti generati da intelligenza artificiale è se i siti vengano penalizzati per il loro utilizzo: la risposta è sì, ma non sempre.

Da cosa dipende un’eventuale penalizzazione di posizionamento?

Una penalizzazione SEO potrebbe essere legata all’utilità o meno del contenuto prodotto con l’utilizzo dell’IA; Infatti, se i contenuti sono ritenuti utili da Google, i testi NON dovrebbero essere penalizzati.

Sicuramente, in temi sensibili come la salute, la finanza e la legalità, i fattori: “esperienza”, “autorevolezza” e “fiducia” (E-A-T) del contenuto, possono essere determinanti per premiare o penalizzare il contenuto stesso.

8. Rischio di penalizzazioni SEO per contenuti ritenuti “troppo simili” o “duplicati”

Altri potenziali rischi di penalizzazione SEO potrebbero derivare da contenuti generati con l’IA troppo “simili” tra di loro, che potrebbero essere percepiti dal motore di ricerca come “duplicati”.

L’IA generativa, infatti, potrebbe involontariamente produrre contenuti troppo simili a materiale già presente sul web, generando problemi di duplicazione o plagio.

I motori di ricerca penalizzano i siti web per contenuti che non sono originali o che sono considerati un tentativo di manipolare i ranking di ricerca copiando contenuti già esistenti.

9. Creare Contenuti con Intelligenza Artificiale: conclusioni

L’IA per la creazione dei contenuti, può essere certamente utilizzata, senza farne abuso, in modo da sfruttarne tutte le potenzialità con razionalità ed equilibrio…dopotutto, i rischi di penalizzazione sono “dietro l’angolo”! Il consiglio, pertanto, e di impiegarla sforzandoti di scrivere contenuti originali, nell’intento di dare al lettore un reale valore aggiunto!

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